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Opera del 1991

“o gente umana per volar su nata perché a poco vento così cadi?”
Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, XII, 95-96

Materiali: travertino, corda, modellazione del terreno e prato

Dimensioni: m. 30 x 10

Con questa opera in travertino romano la Dompè propone il recupero della cultura classica, filtrata attraverso la personale reinvenzione di una classicissima colonna, vuota e divisa in blocchi a loro volta sezionati longitudinalmente. I frammenti sono collegati da una fune e si snodano con una modellazione ellittica del terreno. La base e il capitello della colonna conferiscono ai blocchi posti a terra un ordine compositivo e suggeriscono una possibilità di ricostruzione dell’elemento architettonico, sempre inteso come supporto: la colonna rappresenta l’asse della costruzione, ne collega i diversi livelli garantendone la solidità. La struttura stessa della colonna suggerisce un ideale apparentamento all’elemento vegetale dominante su cui poggia: un basamento ellittico, un’ideale forma oculare, un occhio aperto alla scenografia accattivante della natura. Un monito sulla caducità umana che trova esatta collocazione in un contesto ove la natura riverbera il proprio vigore, il primordiale dominio sull’uomo.


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