21 Insula
Il progetto dell’opera ha vinto il Concorso Nazionale per l’Edilizia Sociale Industrializzata della Regione Lazio.
Il progetto dell’opera ha vinto il Concorso Nazionale per l’Edilizia Sociale Industrializzata della Regione Lazio.
In un periodo di crisi politica e incertezza istituzionale, Maria Dompè ricorda al pubblico dell’esposizione romana il diritto/dovere del voto come momento dell’esercizio della propria libertà di cittadini.
La mostra è stata organizzata in occasione della presentazione del libro Ridotti in stracci (cfr. n. 17) nella Galleria torinese di Alberto Peola, e del grande intervento Samsara recupera il rapporto e il contrasto fra i tessuti e la pietra.
Il cortile del Palazzo Pretorio di Arezzo, sede della Biblioteca Civica, è stato in questa occasione trasformato in scultura ambientale.
Samsara, in sanscrito “girare in circolo”, il passaggio dell’anima tra le nascite e le morti, il cerchio dell’esistenza.
Ancora una volta è un drammatico fatto di cronaca a suggerire a Maria Dompè il tema di un’installazione; in questo caso il riferimento esplicito è all’attentato che nell’estate del 1993 distrusse la sede dell’Accademia dei Georgofili a Firenze, uccidendo sei persone e provocando gravi danni alla Galleria degli Uffizi.
Le atrocità della guerra nella ex-Jugoslavia, gli eccidi, gli stupri di massa, hanno ispirato a Maria Dompè questo intervento denso di contenuti civili.
Progettata originariamente per la mostra Progetto marmo e pietra (Roma, Scuderie di Palazzo Ruspoli gennaio 1993), l’opera è stata rifiutata dal comitato organizzatore, che ha ritenuto ambiguo l’uso della svastica nonostante il titolo che la descrive come Aberrazione.
Dall’esperienza del soggiorno in Giappone nasce la partecipazione di Maria Dompè a questa importante esposizione.
Sull’onda dell’emozione provocata dai gravissimi attentati dell’estate del 1992, nei quali persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con gli uomini delle loro scorte, Dompè ha realizzato un vero monumento funerario.