2009 Citè internationale de la Dentelle et de la Mode de Calais, Calais, Francia
Materiali: 85 Km di Dentelle (merletto), profumo d’incenso
Musica di Jean Robert Lay composta per l’evento
Illuminazione di Philippe Geneau
La mer-la dentelle, la dentelle-la mer è un evento organizzato dal Comune di Calais con la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri Italia, come preludio all’inaugurazione del nuovo museo: Citè Internationale de la Dentelle et de la Mode di Calais.
Ogni luogo ha un’anima che cresce nutrendosi della ricchezza del luogo stesso. Nell’intervento di Maria Dompè , il freddo mare di Calais sembra trasformarsi in merletto, conservando la propria viscosità e l’irrefrenabile flutto, invadendo gli spazi museali. 85 km di merletto, tante strisce di colore blu, celeste, indaco, viola, lilla, azzurro e verde acqua accostate e sovrapposte, a formare tanti rivoli passanti dalle finestre, dalle porte, attraverso il cortile centrale della struttura e simbolicamente attraversando le sale dell’edificio, discendono lungo la strada limitrofa per ricongiungersi con l’acqua del mare: un unico flusso di energia, invasiva e poetica. Durante l’inaugurazione una musica composta per l’evento da Jean Robert Lay ed eseguita dalla sua Opale Quartet, la sapiente illuminazione di Philippe Geneau e centinaia di incensi accesi, hanno contribuito a creare un’atmosfera in cui ciascuno poteva sentire e sentirsi nell’opera.
Alcuni dentellieres nei mesi precedenti all’installazione hanno preparato tutto il “mare di merletto” mentre per più di 4 settimane, coadiuvata da un consistente numero di maestranze municipali di Calais, l’artista ha montato l’opera “sfidando avverse condizioni climatiche e l’incredulità umana”. È quindi un lavoro ambientale, del territorio a tutti gli effetti. La dentelle è arrivata direttamente dal mare, essendo un prodotto originario dell’Inghilterra, ed a questo si lega nell’intento di Maria Dompè e nella storia di Calais. Generazioni di calesiani, a cui l’artista ha dedicato l’opera, hanno lavorato intensamente realizzando un vero patrimonio culturale dell’umanità, ormai da proteggere a causa della spietata concorrenza economica della produzione orientale. Va tutelato anche il mare, come bene ambientale e sociale, in quanto preziosa risorsa, non solo naturale ma anche commerciale ed industriale della zona.
Un’opera per mettere in risalto il messaggio sociale, la bellezza, la storia, la realtà odierna di Calais.
Ilaria Caccia