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1997 Parco della
Casa-famiglia di Villa Glori, Roma
Intervento ambientale permanente

Materiali: m 15 x 15 x h 2,5

Dimensioni: m 15 x 15 x h 2,5

Come tutti gli interventi di Maria Dompè, anche questo è nato per il luogo, per la Casa-famiglia di Villa Glori che accoglie persone malate di AIDS, come uno spazio di meditazione per gli ospiti della casa e per i visitatori.
Il terreno pianeggiante è stato scavato nella forma di un tronco di piramide rovesciato; sulle pareti scoscese dello scavo nove grandi blocchi di travertino, scelti con cura con le loro imperfezioni e le loro cavità scure, sono come incastonati fra le pietre più piccole; l’ulivo centenario, piantato in basso nel quadrato centrale, volutamente richiama gli ulivi del parco di Villa Glori: è l’esterno della villa che continua all’interno del recinto, come in un gioco di contenitori. Se la distesa di travertino appare come una marea di pietra, montante o calante, ma sempre in movimento con i suoi blocchi legati l’uno all’altro come in una catena, l’albero rappresenta il momento più forte di meditazione, il luogo da cui ripartire per una rinascita spirituale dopo la discesa nell’io.
L’intervento richiesto allo spettatore è tutto spirituale, è una dimensione interiore che concede un mezzo per andare oltre nel percorso meditativo.
Laura Iamurri

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