1996 Palazzo delle Esposizioni, XII Quadriennale. Ultime Generazioni, Roma
Materiali: travertino, tessuto, rose,
essenza di vaniglia
Dimensioni: m 5 x 6 x h 1,5
Pensata e progettata per il grande sottoscala al piano terra del Palazzo delle Esposizioni, l’opera vuole essere un momento di riflessione e di protesta contro le continue violenze sui bambini. Visibile già dall’alto, man mano che si scende dal piano superiore, l’installazione appare come un deserto di pietra; i 400 quintali di travertino sono stratificati in progressione e accolgono una sorta di vasca centrale, che con la sua cavità suggerisce la presenza dell’acqua pur in assenza dell’elemento liquido. Al di sotto della “vasca” e lungo la fila centrale dei blocchi di pietra corre un lungo telo, il cui tessuto è sfilato a distanza regolare in modo da presentarsi come un unico taglio di stoffa pronto ad essere tagliato per ricavarne dei teli più piccoli. Le rose incastonate nel tessuto sono state sostituite da Maria Dompè ogni settimana per tutta la durata dell’esposizione, come una cerimonia rituale che rinnova continuamente l’opera e che introduce un elemento temporale legato allo scorrere della vita, dal fiore fresco al fiore secco, e di nuovo, ciclicamente; l’essenza di vaniglia diffusa nell’aria, con il suo aroma dolce, evoca delicatamente il mondo dei bambini.
Laura Iamurri