1994 Biblioteca Civica della Città di Arezzo,
mostra: Que bien resistes, Arezzo
Materiali: travertino
Dimensioni: m 18 x 7,5 x h 1
Il cortile del Palazzo Pretorio di Arezzo, sede della Biblioteca Civica, è stato in questa occasione trasformato in scultura ambientale. L’intervento è stato sollecitato, una volta di più, da un profondo senso civile in occasione della mostra dedicata alla celebrazione del cinquantesimo anniversario della Liberazione della città toscana dal nazi-fascismo. La necessità morale di fermare le guerre attuali nell’ex-Jugoslavia e in Rwanda, con il loro carico di morte e violenza, trasforma il cortile interno in un cimitero, una distesa di frammenti di travertino dalla quale emergono due grandi parallelepipedi lapidei distesi a terra come tombe, intorno alle quali sono erette dieci stele e pietre funerarie caratterizzate dai simboli cristiani, ebraici e islamici, riunendo così religioni diverse; i resti delle antiche iscrizioni fissate sulla parete del cortile sembrano accogliere, riecheggiandola, la pietra disseminata al suolo. Di fronte alle grandi tragedie contemporanee il messaggio di Dompè oppone la dignità umana come istanza prioritaria, come un intimo imperativo che spinge alla resistenza, dove resistere è precisamente trovare la forza di opporre la propria dignità alla deriva folle della guerra.
Laura Iamurri