2016 Palazzo Roccagiovine
in P.za Farnese, Roma
Materiali: Marmo verde “Jasmine”, acciaio verniciato, vernice fluorescente, supporto video, suono, essenze profumate
Dimensioni: cm. 550 x 550 x h 370
Iscrizione del supporto video proiettata: Un “Campo di Fiori” per Giordano Bruno L’eresia è un fiore spontaneo sbocciato in un giardino convenzionale. Eliminate i pregiudizi scoprirete l’essenza della libertà!
Un ufficio nel centro storico di Roma, una sala riunioni all’interno con un’esposizione diretta su P.za Campo dei Fiori ovvero una presenza imponente: il monumento a Giordano Bruno.
Premesse ghiotte ed esaltanti per la creatività della Dompè che pur confrontandosi con dimensioni contenute, rispetto al suo recente vissuto artistico, trasforma l’area circoscritta di una semplice sala in un racconto d’immagini ampliando i confini visivi ma sopratutto di riflessione.
Due sole pareti per una narrazione coinvolgente. Un approccio prospettico, peculiare ed essenziale: sembianze floreali dal cromatismo meditato, armonicamente equilibrate, il tutto in un interno percepito in fluttuante espansione.
Una dedica illuminata e illuminante appare in una porzione di parete mentre una sonorità vellutata accompagna la vista e l’effondersi di essenze naturali completa una fruizione avvolgente, sensoriale, dell’opera. Sino alla sorpresa dell’effetto notturno, poetico, pervaso di atmosfera onirica.
L’artista con sensibilità e partecipazione emotiva, rinnova la capacità esclusiva di rappresentare l’essenza storica dello spazio, di percepire quell’immateriale filo di memorie che lega il presente con il passato. Emancipata da ogni vincolo creativo, comunque libera di attingere a diversi generi artistici, la Dompè rivela puntuale le sue appassionate suggestioni derivanti dall’intimo dialogo con lo spazio.
Le parole ispirate dell’artista per la dedica a Giordano Bruno (sopracitata) e per la presentazione del progetto (nelle note a seguire), riassumono le implicazioni creative riferite all’opera: Campo dei fiori: un omaggio urbano alla tragicità dell’oscurantismo.
Giordano Bruno: una libertà d’espressione calpestata. Connessioni tra passato e presente tra esterno ed interno, per una dedica alla forza intellettuale. Una finestra aperta sul passato: riverberi di ferite laceranti per l’intera umanità. Due pareti: pagine bianche per un racconto d’immagini, evocativo e visionario. Riflessioni consapevoli di libertà negata. Segni e sembianze dai cromatismi luminescenti. Suggestioni sensoriali per un approccio emozionale.
Una metafora: l’oscuramento illuminato dall’intelletto, sino alla connessione con la quotidianità del mercato dei fiori.
La fruizione sensoriale dell’opera avviene con modalità visiva, sonora e olfattiva.
A livello visivo sono tre le varianti estetiche:
LUCE NATURALE- illuminata dalla semplice fonte naturale appare la linearità essenziale del disegno artistico. La pietra unitamente al cromatismo accentuato delle aste metalliche, coinvolge due pareti angolari, formando un quadro scenico e prospettico che ampia la percezione volumetrica dell’intero locale.
LUCE ARTIFICIALE- con l’ausilio di spot dedicati, l’opera si accenderà di colore grazie ad una illuminazione mirata.
ESSENZA di LUCE- per mezzo di particolari vernici fluorescenti, in completo buio, l’opera s’illuminerà parzialmente con riflessi cangianti.
Pierre