2008-2009 Convento dei Passionisti, Scala Santa, Roma,
Intervento ambientale permanente
Materiali: modellazione terra, pietra, prato, piante da giardino
Dimensioni: m 55 x 40 x h 1,5
Collocata in uno dei luoghi cardine della cristianità, il giardino del Convento dei Passionisti della Scala Santa è una delle opere realizzate da Maria Dompè. L’installazione materializza il risultato delle ricerche che l’artista ha intrapreso negli anni esprimendo una soluzione di mediazione tra cultura occidentale e cultura orientale.
Lo spazio diviene luogo di meditazione, dove il soggetto annulla desideri e pensieri, in un processo intimo di ridiscussione del Sé in contatto con la Natura, rapporto di cui oggi si avverte sempre più la necessità.
L’opera è il coronamento di un lungo intervento di risistemazione del giardino, che ha interessato lo spazio, con una nuova modellazione plastica del terreno, e le specie arboree preesistenti, integrate con piantumazioni floreali; durante i lavori di sistemazione sono venuti alla luce alcuni frammenti di materiali antichi: tra cui capitelli, macine e lastre di marmo, tutti reimpiegati e reinventati in un neopaesaggio a verde.
Fulcro dell’opera è il maestoso albero posizionato al centro dell’area; Maria Dompè ha canalizzato l’energia che da esso diparte in un tappeto erboso soffice e malleabile di dichondra repens , che permette con le sue forme rotonde di ricreare un percorso ad onde. L’ellisse di ortensie azzurre, delinea la fine e il nuovo inizio dell’onda, delimitata da una siepe di bambù verde, elemento di protezione di questo “luogo dello spirito”. Nel suo andamento ellittico il giardino si configura come “un mandala”.
Il fruitore, nei quattro punti di osservazione, definiti da Maria Dompè attraverso le lastre marmoree recuperate, posizionate come soglie di un recinto sacro, è invitato alla meditazione; i rumori della città si attenuano in una oasi di silenzio nel quale convogliare non solo pensieri e desideri, ma anche ammirare la bellezza della natura cullandosi e saziando lo spirito in uno spettacolo di contemplazione.
Cinzia D’Agostini