2007 Galleria Il Segno, Roma
Materiali: terra, prato, fiori, tessuto, ceramica, essenza profumata, video e suono appositamente creati per l’evento
Dimensioni:
I° stanza: m 4,5 x 6
II° stanza: m 4,5 x 5
cortile esterno: m 6,3 x 6
Il viaggio come ricerca: dell’universo e di se stessi. Spinti dalla curiosità e in rotta verso l’infinito.
Appassionata esploratrice di spazi, Maria Dompè fa rivivere la magia della scoperta nel lavoro dedicato a Ella Maillart. Talento versatile – giornalista, fotografa, sportiva – la Maillart (1903-1997) ha attraversato l’Oriente, dal Caucaso alla Cina. La sua esperienza rivive negli ambienti della Galleria Il Segno: luoghi dell’anima, scanditi da stimoli percettivi che sintonizzano il pubblico sulle frequenze dell’opera. A indicare il cammino è il video allestito nella prima sala, su cui scorrono i pensieri della viaggiatrice: “Con la sua incantevole bellezza e le sue meraviglie, il mondo ci attira prima ancora che noi riusciamo a intuire l’esistenza di un suo significato nascosto. Iniziamo così a studiarlo, a conquistarlo a poco a poco, chiedendoci in che modo saprà rispondere ai nostri desideri più intimi. Tuttavia il mondo, pur nelle sue innumerevoli forme, non è in grado di darci la risposta fondamentale: solo Dio può darcela.
E Dio non lo si può incontrare altrove che in se stessi” (Ella Maillart, Crociere e carovane. La mia vita, i miei viaggi, Edt torino 2005).
Oltre una tenda, ecco la rivelazione: nella seconda stanza spuntano zolle di terra e prato verde, su cui si adagiano tessuti, cuscini, oggetti. Fiori ed essenze profumate catturano i sensi, stimolando un approccio immediato all’opera. L’habitat della Maillart coincide con la natura, dimensione contemplativa che ispira la meditazione. Specchio del divino, dov’è più facile coglierne i segni. Dalla sfera intima, lo slancio conoscitivo irrompe all’esterno, nel cortile della galleria. Il giardino segreto, coltivato in silenzio, si diffonde così nello spazio. E’ il bagaglio che accompagna la viaggiatrice nelle sue avventure, consapevole che la meta è dentro di sé. “Non sostengo questo perché me l’ha detto qualcuno. E’ la verità che ho scoperto lungo il mio cammino, l’insegnamento più importante che ho tratto da tutto ciò che ho visto e conosciuto, dal complesso delle mie esperienze. Oggi mi sento a casa ovunque e, anche se vivo da sola, non potrò mai più soffrire di solitudine” (Ella Maillart, Op. cit.).
Maria Egizia Fiaschetti