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2001 The John F. Kennedy Center for the Performing Arts, mostra Connecting Worlds, Washington

Materiali: nastro elastico, rose

Dimensioni: m 56 x 14 x h 3

Nel gennaio del 2001 la petroliera “Jessica” si è incagliata su un banco di sabbia nell’arcipelago delle Galapagos, riversando in mare il petrolio contenuto nelle sue grandi cisterne. Per le Galapagos — parco nazionale dal 1936, incluso nella lista dei luoghi da considerare patrimonio dell’umanità dall’Unesco dal 1978 — è un disastro ecologico senza precedenti e tanto più grave per l’unicità delle specie animali e vegetali che le popolano, ma è anche parte di una serie infinita di catastrofi ambientali che distruggono interi ecosistemi, incidendo profondamente sulla vita del pianeta.
Il tema “Connecting Worlds”, con il quale i curatori del Kennedy Center hanno voluto inaugurare l’attività espositiva dedicata alla scultura, ha suggerito a Maria Dompè una riflessione sulla salvaguardia dell’ambiente. “Donare un fiore, scrive l’artista, può diventare l’inizio di una nuova cultura”, e di fiori Dompè ha intessuto il suo suggestivo intervento. Sulla terrazza del Kennedy Center, uno spazio ventoso e alto sul fiume Potomac dal quale la vista si apre su un orizzonte vastissimo, l’artista ha separato il passaggio coperto dallo spazio aperto con una trama sottile e aerea di nastro elastico, che accoglie le rose come offerte votive: come una scrittura musicale, un pentagramma esteso in cui le rose segnano le note; la trama prosegue dalla base delle colonne fino al parapetto, creando una rete obliqua e vibrante.
La leggerezza di questo intervento, animato dal rosso vivace delle rose, si pone in rapporto forte con l’immenso paesaggio circostante, comunicando una sensazione di uno spazio sconfinato che si apre nella relazione con il mondo ma anche all’interno della coscienza umana.
Laura Iamurri

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